L'apertura del TG1 delle 20 di sabato 6 ottobre è dedicata a una notizia scientifica: pare che sia stato messo a punto in laboratorio di un "cromosoma artificiale".
Interessante, penso, vediamo di cosa si tratta.
Come al solito in questi casi, purtroppo, la descrizione della scoperta è affidata a un servizio montato su immagini di repertorio totalmente irrilevanti rispetto al testo, e a un testo totalmente irrilevante rispetto al contenuto dell'annuncio.
L'autrice del servizio è evidentemente incompetente in materia, e non c'è un intervista all'autore dello studio o a un altro biologo che sia in grado di raccontare in modo divulgativo cosa è stato fatto e perché la scoperta può essere importante dal punto di vista scientifico.
La non descrizione della notizia è seguita in compenso da un'articolato commento, affidato (questo sì) a due noti esperti (Dalla Piccola e Boncinelli) e incentrato sugli aspetti bioetici della vicenda. L'intervistatrice chiede preoccupata "dove andremo a finire" e gli intervistati si dilungano.
E noi, che continuiamo a non sapere cosa cavolo è stato combinato in quei laboratori, siamo pervasi da una vaga irrequietezza ("già, dove andremo a finire?")
Questo non è un incidente di percorso, è il modo in cui le notizie scientifiche vengono diffuse nella maggioranza dei casi dai media italiani (Radio Tre Scienza è una felice eccezione alla regola).
Monday, October 08, 2007
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